Un limpido pomeriggio

Sophie Brooke

XANA Warrior-Different Maledetta

Era un pomeriggio tranquillo e silenzioso, privo di qualsiasi rumore umano, forse perché mezzo hotel era vuoto. Era una bella giornata e di certo sarebbe uno spreco passarla dentro quel posto umido e polveroso. Almeno questo era il piensiero della piccola Sophie, che avrebbe preferito giocare all'aperto, in qualche bel prato pieno di fiori. Invece si trovava all'ingresso intenta a cercare di leggere il mago di oz, l'aveva trovato in uno delgi scaffali della vecchia libreria dell'albergo.

Il problema è che lei non era mai andata a scuola, quindi riuscive a leggere e a scrivere malamente, giusto qualche parola. Non di certo come le bambine normali della sua età che magari leggevano i loro temi davanti alle loro mamme orgogliose. Chissà se sua mamma lo era di lei.

Sophie Brooke

XANA Warrior-Different Maledetta

All'improvviso nella sala fece il suo ingresso il ragazzo che sua madre le aveva presentato, un altro XW di nome Dylan. Lei le accennò un saluto con la manina e poi rispose alla domanda che lui le aveva rivolto.

"No, sta ancora dormendo. E' strano, di solito lei è quella che si alza presto la mattina e che evita di dormire a quest'ora. La cosa positiva e che lo vista serene e questo mi rende felice" disse possando il libro sul tavolo di fronte.

Sophie Brooke

XANA Warrior-Different Maledetta

Lei annuì, non voleva disturbare sua madre , dopotutto erra così felcie mentre dormiva, o almeno a Sophie era parso che lo fosse. Dylan notò il libro che lei stava leggendo poco prima."Grazie, solo che ho difficoltà a leggerlo. E a scrivere sono una frana. Mia madre mi aiuta quando ha tempo, però ancora non sono tanto brava in queste cose. Mamma non vuole che vada a scuola, ha paura che possa succedermi qualcosa e che qualcuno possa scoprire che non sono normale" disse lei con un velo di tristezza. Avrebbe voluto essere una normale bambina di 8 anni che si diverte a giocare con altri bambini.

L'unici posti che conosceva e aveva visto erano le varie stanze dell'albrgo, la cucina , la sala da ballo e basta. Non era stata mai in città, nemmeno per una passeggiata.

Sophie Brooke

XANA Warrior-Different Maledetta

Lei rise alla sua affermazione che smentiva quella prima. Poi fece un leggero sorriso sfiorando con le dita il ciondolo che portava al collo, un piccolo delfino con una perla sopra il becco. Si era sempre chiesta chi fosse la persona che lo aveva dato a sua madre e che in seguito Sophie aveva ricevuto da lei.

Sorrise ancora alle parole di Dylan, quel ragazzo era simpatico. "Grazie Dylan, mi piacerebbe molto" disse lei e in quel momento nella stanza fece il suo ingresso una Rebecca assonnata , con addosso un maglioncino di cachemire con tonalità tra il bianco e il grigio, poi indossava degli short di jeans come la figlia, solo più scuri. Inoltre portava una sorta di benda a cerchietto bianca. Rebecca aveva sempre avuto la abitudine di vestirsi e sistemarsi prima di fare colazione.



"Buongiorno mamma" disse Sophie correndogli incontro e abbracciandola.
"Che ore sono, si può sapere?" disse con un tono abbastanza rauco e basso, alquanto pare la dormita appena fatta non gli era bastata.

Rebecca Brooke

XANA Warrior-Different

In quel momento come un campanello d'allarme si accesse nel cervello di Rebecca, se aveva dormito veramnete tanto come affermava Dylan vuol dire che era probabilmente in ritardo per l'incontro con la dottoressa Jackson. Doveva portare Sophie da lei eprché voleva controllare che i suoi valori fossero normali e non fossero degenerati.

" M***a , scherzi? Porcamiseriaccia santissima" disse staccandosi da Sophie e andando verso uno dei mobili dell'ingresso. Sopra c'era un vaso dove Rebecca teneva la sua Glock 22 con tanto di silenziatore. La prese e come facevano spesso i poliziotti, la infilò nei pantaloni coprendola con il maglione.

"Sophie, dobbiamo uscire" disse lei e la piccola esclamò di felicità, tanto che Rebecca per un attimo si dovette tappare le orecchie da quanto forte urlava.

"Puoi venire anche Dylan? Ti prego ti prego ti prego...." disse e se sua madre non l'avesse fermata avrebbe continuato per un bel po'.

"Pff okay, ma ora basta eh" disse un po seccata, poi guardò Dylan, come per chiedere conferma se volesse venire.

Rebecca Brooke

XANA Warrior-Different

Dopo che Dylan accettò di venire con loro, RRebecca gli si avvicinò e gli prese la mano, e con l'altra strinse quella di Sophie, chiuse gli occhi e tutto ciò intorno a loro pian piano scomparve, finché non ci fu più nulla. Poi , in segutio si ritrovarono tutti e tre in un bosco, non molto fitto. Là vicino si emergeva un enorme struttura bianca, con qualche sfumatura di grigio e nero in alcune parti. Loro erano dietro l'edificio da cui non si riusciva a vedere però la parte d'avanti. Rebecca lasciò andare la mano di Dylan , ma tenne per sicurezza quella di Sophie. Cominciò a camminare in direzione di una porta blindata. Diede alla porta tre colpi lenti con la mano. Poi quattro veloci, ovviamente cercando di fare il meno rumroe possibile, per quanto poteva. Ad aprirgli fu una donna sulla cinquantina, anche se era più tendente ai sessanta pur non dimostrandoli. Era snella e con dei capelli ramati ,anche se si avvicinavano più all'arancione, che gli arrivavano fino al di sopra delle spalle.



"Pensavo non saresti venuta oggi, hai portato Sophie?" disse e Rbecca si spostò pe rfar vedere che la bambina era dietro di lei e quindi c'era. Non fece nessuna domanda per quanto riguarda Dylan, quasi non si fosse accorta di lui.

Entrarono nell'edificio e percorsero un lungo corridoio, fino ad arrivare a una stanza , simila a una di ospedale, con vari macchinari in giro per essa e un letto al centro. La donna prese il camice appesso in un angolo e lo indossò, assumendo totalemente l'aspetto di un dottore.

"Partiamo da te o dalla piccola?" chiese lei gentilmente, Rebecca la conosceva da un sacco di tempo, fu lei che la aiutò a dare alla luce sua figlia.

Rebecca Brooke

XANA Warrior-Different

Dylan sembrava abbastanza confuso da tutto quello che era successo e in quel momento la dottoressa lasciò perdere la domanda che prima aveva fatto e si concentrò sul ragazzo.

"Anche se non sembra, questo posto non è una prigiona o chissà cosa ragazzo. E' un cnetro rifugio Differents. Io sono Miranda Jackson e lavoravo per i laboratori dei Brooke fino a quasi 9 anni fa. Jacob mi diede il compito di inseminare e far nascere i bambini Differents, compresa Sophie." disse cercando di accennare un sorriso.

"Per arrivare qui prima ho usato uno dei miei poteri, il teletrasporto. Ma per poter spostare altr epersone olte a me devo avere un contato fisico con loro." disse Rebecca per far capire ad Dylan come mai prima gli avesse preso la mano.

Rebecca Brooke

XANA Warrior-Different

"Puoi occuparti prima di Sophie Miranda, io e Dylan dobbiamo parlare un attimo" dissi e afferrai bruscamente Dylan per il braccio e lo portai fuori dalla stanza , entrammo in quella accanto che era come la prima, solo vuota e con tutti i macchinari spenti.

"Sei fortunato che Miranda come me sia abituata a essere considerata un mostro, ma preferirei comuqnue che evitassi di fare quello che hai appena fatto. Jacob la ricattava, minacciava di uccidere sua figlia e suo marito se non faceva quello che gli ordinava. Non passò molto tmepo che però le decise di non afre più quelle cose. Jacob allora la costrinse legando a una sedia ad assistere alla morte della sua famiglia. Fecero a pessi entrambi, marito e figlia. I loro corpi erano irriconoscibili. Smembrati in un modo assurdo. disse Rebecca per poi sedersi sul letto.

"Forse è una mia impresione, ma penso che tu non tenga veramente a me, ti fideresti di più di me se così fosse"